sabato 6 febbraio 2010

Jazz Band alla Sala Umberto I 1925

«Roma, dicembre 1925. Yvonne De Fleurieul, la nostra diva bionda, nella sua desideratissima ed attesissima rentrée alla Sala Umberto I, ha provocato una grande e vera dimostrazione di simpatia, che certo non sarà presto obliata dalla valentissima artista.
Reduce dai trionfi dell'estero, e segnatamente di quelli clamorosi del Kursaal di Lugano, la scintillante ed originale Yvonne ha ritrovato tra i buoni quiriti i suoi ammiratori numerosissimi.
E si è presentata a noi tra una degna e grandiosa cornice: nel suo Jazz Band, che noi non esitiamo ad annoverare tra i più completi, più virtuosi e più sensazionali che esistono in Italia. Sei valentissimi professori compongono questo super-jazz. che può rivaleggiare coi migliori dell'estero e può sostenere vittoriosamente il confronto di quelli più rinomati. Basti dire che l'inno suonato sulla chitarra hawaiana e il valzer eseguito con la sega, hanno suscitato un delirio di applausi
E in mezzo a tanto splendore di arte, l'irrequieta e vivacissima Yvonne spazia come un astro radioso, scintillante come nelle scintillanti e biricchinissime sue canzoni, esuberante di vita, vibrante di grazia e di sorrisi.
Noi non staremo a magnificare l'eleganza della biondissima diva; né, così tardi arrivati, staremo a ripetere che essa è una personalità artistica notevolissima, e che dovunque si presentii, assolve il suo compito mirabilmente. Il coro ammirativo di cui e circondato il suo nome e i cento successi riportati nei cento teatri d'Italia e dell'estero, ci esimono dal ripetere quello che tutti sanno.
Yvonne de Fleurieul non ha bisogno delle nostre parole per spingersi nell'arduo cammino dell'arte. Ella è già un'arrivata e può con sicurezza calcare le scene più grandi e più difficili. Fin dalla lontana Havana la reclamano con insistenza. e nel prossimo gennaio ella trionferà in quei teatri, scritturata a condizioni principesche dall'Impresario Santos e Artigas.
L'arte italiana, quell'arte di cui noi siamo fautori ferventi, rifulgerà ancora in quei lontani paesi, e noi siamo certi che la bella, affascinante e dolcissima Yvonne saprà essere degna del nome nostro e saprà portare dovunque alto il nome d'Italia. La seguano infiniti, sinceri, fervidissimi i nostri auguri.»

Si tratta, sicuramente di Yvonne De Fleuriel, nome d'arte di Adele Croce, nata a Teano il 7 luglio 1889. Quanto mi piacerebbe sentire questa Super Jazz Band!
La Sala Umberto I, storico locale romano di teatro, rivista e cinema, che ha resistito quasi intatta fino ai giorni nostri conservando tutto il sapore e l'incanto della Belle Epoque, merita una visita.

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